CIASPOLATA NELLA FANTASTICA NEVE DI AYAS
Neve polverosa, vento e tanta natura stupenda
Questa domenica le previsioni non sono state molto azzeccate, “tireremo le orecchie” ai meteorologi dei vari siti meteo!
Nel complesso la giornata non è stata brutta ma le nubi che arrivavano dalla vicina Svizzera riuscivano a superare lo sbarramento della catena del Monte Rosa impedendoci di vedere le sue cime maestose.
Partiamo da Novara con il cielo terso e le stelle che brillavano ancora, questa visione ci ha alzato il morale ma non appena la luce si è fatta strada abbiamo notato le velature che coprivano le cime del Monte Rosa e del Sempione. La bella signorina delle previsioni meteo diceva che le nubi si sarebbero dileguate in mattinata, quindi non ci badiamo molto! Ci fermiamo a far colazione al bar, dove veniamo rapiti dalle buone è ustionanti brioches alla nutella, io me ne sono mangiate due! La colazione è un momento importante, guai a tradire la tradizione.
Una volta raggiunto Saint Jacques ci ritroviamo in mezzo a due pullman di una nota associazione nazionale, sono davvero tanti, anzi troppi! Inoltre il parcheggio del piccolo abitato è pieno di altrettanti gitanti più o meno indipendenti, sembra l’invasione degli Stormtrooper di Guerre Stellari. Quando osservo questi gruppi esageratamente numerosi mi chiedo come facciano a raccontare e vivere la montagna; poi capisci che la realtà è quella del camminare a testa bassa, raggiungere la meta e tornare velocemente a casa senza quasi sapere di aver passato un luogo ricco di storia tutta da assaporare, di aver visto i segni dalla natura e molti altri elementi interessanti. Senza contare che in così tanti lo spirito di gruppo “evapora” velocemente. Noi li lasciamo andare avanti, così ci battono la pista!
La prima tappa è Fiery, uno stupendo balcone panoramico su Saint Jacques con alcune casette ed un alberghetto che nell’800 era di gran lusso e ospitava i nobili che ricercavano pace, ma non solo queste zone erano percorse anche da mercanti e contrabbandieri perché la Svizzera è proprio dietro al Monte Rosa e da qui la si raggiungeva passando dal Colle Teodulo. Le nubi non vogliono mollare la presa sul Monte Rosa, ma per fortuna la visibilità verso valle è buona e addirittura da mezzogiorno da quella parte il cielo torna ad essere terso e azzurro. Saliamo al Lago Blu che in questa stagione è bianco! Che strano, chissà come mai!!!
Poi veloce discesa ai piani di Verra dove scegliamo un piccolo angolo tra i larici dove pranzare.
Dopo qualche chiacchiera sulla complessità fiscale del nostro “belpasese”, sono argomenti che capitano soventi quando parli con le persone, ci rimettiamo in marcia per raggiungere il Rifugio Ferraro, un piccolo angolo nepalese in Valle d’Aosta. Entrare nella sala da pranzo del rifugio è come fare un viaggio tra le genti e le montagne del Nepal raccontate dalle bellissime immagini scattate dalla simpatica e forte rifugista. Ci gustiamo un tiramisù particolare fatto con il pane nero, una vera chicca e dopo qualche chiacchiera scendiamo a valle senza prima passare ad acquistare dell’ottimo formaggio.
La testata della valle con le ultime cime del Rosa non si sono voluti mostrare per niente, poco importa, perché ci siamo fatti uno stupendo anello tra boschi di larice, antichi villaggi Walser e un piccolo lago, con dolce finale al tiramisù!