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Candelora Salecchio

La festa della Candilora, una tradizione millenaria

Oggi 2 Febbraio è la festa della candelora, una festa religiosa che in molte località del nostro bel paese è più o meno festeggiata. Sulle alpi del Nord Piemonte, ad esempio la si festeggia nel piccolo paese Walser di Salecchio Superiore. In questa bellissima località viene fatta, dalla frazione inferiore a quella superior,e una processione con le candele accese e benedette, una tradizione che ancora oggi, nonostante il paese non sia più abitato stabilmente, viene perpetuata.

La Candelora ha origini antichissime, prima dell’avvento del cristianesimo. Difatti in antichità questo rito di origine celtica, segna il culmine dell’inverno. In questi giorni siamo nel mezzo tra il solstizio d’inverno e l’equinozio di primavera, siamo tra il momento di massimo buio e freddo e quello di risveglio della luce, come viene riportato su diversi testi storici. In Irlanda per esempio è chiamata Imboc. Nel mondo romano coincideva con i Lupercali:

“I Lupercali erano una festività romana che si celebrava nei giorni nefasti di febbraio, mese purificatorio (dal 13 fino al 15 febbraio), in onore del dio Fauno nella sua accezione di Luperco, cioè protettore del bestiame ovino e caprino dall'attacco dei lupi. Secondo Plutarco sembra fossero dei riti di purificazione. Secondo un'altra ipotesi, avanzata da Dionisio di Alicarnasso, i Lupercalia ricordano il miracoloso allattamento dei due gemelli Romolo e Remo da parte di una lupa che da poco aveva partorito. I Lupercalia venivano celebrati nella grotta chiamata appunto Lupercale, sul colle romano del Palatino dove, secondo la leggenda, i fondatori di Roma, Romolo e Remo sarebbero cresciuti allattati da una lupa. – Fonte wikipedia”

Nel corso dei secoli l’impronta del cristianesimo ha cercato di trasformare tutte le feste pagane in feste religiose e anche la candelora oggi viene ricordata come la presentazione al tempio di Gesù, in questo giorno si benedicono le candele, "luce per illuminare le genti". Anche secondo una usanza ebraica, questa festa ricorda la purificazione di Maria, in quanto una donna era considerata impura del sangue mestruale per un periodo di 40 giorni successivi il parto di un figlio maschio e doveva andare al tempio per purificarsi. Se osserviamo il calendario cristiano, il 2 febbraio cade appunto 40 giorni dopo il 25 dicembre, giorno della nascita di Gesù.

Già in epoche lontane, vi erano dei detti sulla Candelora, eccovi un detto latino:

“Si Purificatio nivibus, Pasqua floribus. Si Purificatio floribus, Pasqua nivibus” che tradotto: “se la Purificazione (il 02 Febbraio) è nevosa, la Pasqua sarà bella, se la Purificazione è sereno, a Pasqua cadrà la neve”

Sulla base di queste varie tradizioni lontane, ormai trasformare e adattate nel corso dei secoli alle culture locali, vi sono vari detto popolari. Alcuni fanno riferimento a eventi metereologici altri a comportamenti degli animali selvatici. Per esempio tra nord e sud il detto varia diventando l’uno l’opposto dell’altro:

“Per la santa Candelora se nevica o se plora dell'inverno siamo fora;ma se l'è sole o solicello siamo sempre a mezzo inverno”. In Lombardia, il detto è al contrario: “Madona de la sceriôla de l'inverno sém fôra. Se'l piôf o tira vent, n'del'inverno sem dént.”

Nelle varie regioni italiane quindi, il detto è diverso e a volte riferito ad animali o eventi climatici. In Piemonte per esempio si suol dire: “Se l'ors a la Siriola la paia al fa soà, ant l'invern tornom a antrà”, che tradotto significa “Se l'orso alla Candelora fa saltare la paglia si rientra nell'inverno”. Anche in alcune zone alpine di Lombardia si fa riferimento all’orso: “l' ors l' è föra de la tana”.

Ci stiamo quindi avvicinando alla fine dell’inverno, anche se negli ultimi anni purtroppo questa regolarità delle stagioni è sconvolta. Quest’anno abbiamo avuto un inverno molto mite e ricco di precipitazioni. Tanta neve sulle alpi in alcune zone davvero troppa, mentre più in basso tanta pioggia che ha creato non pochi problemi, sia per la sua forza e quantità scesa in poco tempo e sia per il consumo eccessivo e spesso senza criterio del suolo da parte nostra. Ma questa è un’altra storia, che vi racconterò, magari camminando tra le montagne.

tramontoFebbraio

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