IL GRIGNONE E LE SUE MERAVIGLIE
Una escursione ad anello tra Larici, carsismo, roccie, boschi e rifugi nel Parco della Grigna Settentrionale.
Prendi una giornata di bel tempo con un po' di nuvole che girano allegre nel cielo, l'aria frizzante, un po' di neve presente in quota, tante bellezze naturalistiche da vedere, una bella cima panoramica e degli splendidi rifugi con tante cose buone da mangiare, mettere tutto assieme e lasciarsi trasportare dalle emozioni. Questo è quello che si può vivere e vedere percorrendo i sentieri della Grigna Settentrionale, in una bella giornata di inizio Luglio.
Si raggiunge il Passo del Cainallo un luogo davvero idilliaco fatto di prati verdi e boschi di faggio, un piccolo e vecchio skilift ci da il benvenuto in una conca prativa stupenda al cospetto della Grigna. Imboccando il sentiero che ci conduce al Rifugio Bogani si entra subito in un bellissimo bosco con scorci panoramici sull'alta Valsassina e sulla cresta di Piancaformia. L'ambiente è prettamente prealpino, ma una volta entrati nell'anfiteatro roccioso della Valle dei Molini che si apre verso Cortenova e Primaluna si intravedono i primi Larici. Il vero spettacolo inizia poco dopo, quando una volta attraversata questo valloncello si giunge nei pressi dell'Alpe Moncodeno, dove l'ambiente assume a piena regola le caratteristiche alpine pur restando geograficamente nelle prealpi. Si passa per radure e boschi radi di larici fino al panoramico Alpe di Moncodeno ed in breve al Rifugio Bogani.
Le nuvole sopra di noi disegnano montagne immaginarie e rendono il paesaggio ancor più interessante e gradevole. Si continua a salire e dopo poche decine di metri di dislivello il bosco lascia il posto ad un ambiente prettamente carsico. Il sentiero si snoda tra le piccole doline, depressioni del terreno e in alcuni punti piccole grotte. Questa è una zona famosa e nota per gli appassionati di speleologia. In soli 2 Km² si trovano più di 600 grotte. Una volta giunti sul ripiano superiore di questa conca, raggiungiamo una piccola madonnina, da qui è possibile vedere bene tutto il versante nord della Grigna con l'elegante cresta di Piancaformia, un bellissimo percorso alpinistico se fatto in inverno. Il sentiero ora si avvicina alla cresta e la percorre alla sua base e raggiunge lo scivolo detritico finale, Questo tratto se è presente ancora neve è consigliabile avere con se dei ramponi per avere maggior sicurezza nella progressione.
Se non vi è neve si cammina su terreno di ganda (ghiaia grossa). Il tratto finale si impenna leggermente salendo su alcune rocce molto facili e appoggiate si raggiunge la cima della Grigna.
Dalla cima il panorama è davvero notevole, lo sguardo spazia su tutte le Alpi Occidentali e centrali, la pianura padana e sullo sfondo gli Appennini. Volgendo lo sguardo verso sud si viene subito catturati dalla stupenda Grignetta con le sue guglie di calcare. Un panorama davvero unico che non è secondo alle più conosciute dolomiti. Dal punto di vista naturalistico siamo passati nel giro di pochissimi chilometri, da un ambiente prealpino ad un ambiente "montano alpino" fino ad un ambiente di alta quota fatto di rocce e prateria sul versante volto a sud-est.
E' ora di scendere, ma invece di ricalcare per intero i nostri passi, compiamo un piccolo anello. Ripercorriamo il breve nevaio e poi ci ricongiungiamo con la cresta di Piancaformia ed una volta giunti alla bocchetta del Guzzi scendiamo dal
versante opposto per raggiungere il Rifugio Bietti in una bellissima zona immersa nel verde dei parti montani, dei pini mughi e sovrastato dalle bianche rocce calcaree della Grigna.
Di fronte a noi si apre il panorama verso il Lago di Lecco con Mandello del Lario, la città natale della famosa Moto Guzzi. Il rifugio è davvero incantevole sia come struttura che come ambiente, la merenda è d'obbligo per assaggiare le buone torte preparate dalla rifugista. Se la merenda è buona chissà allora la cena o il pranzo! ma dopo una sosta ristoratrice è ora di proseguire verso valle. Lungo il sentiero siamo accompagnati da un paio di camosci che ci seguono, anzi siamo noi a stargli dietro. Il finale del percorso è il passaggio a fianco alla bellissima Porta di Prada, un arco naturale di roccia una vera e propria scultura di uno degli artisti più attuali di tutti i tempi, la Natura.
Stanchi ma contenti del lungo percorso che ci ha fatto godere di ambienti davvero unici, arriviamo alla macchina per fare ritorno a casa.