PIETRA PARCELLARA TRA FIORI E PANORAMI
Una classica, bella, interessante e scenografica uscita appenninica
Siamo ai margini di un meteo che non sa cosa vuole fare con la classica e dannata instabilità che fino all'ultimo non sai se va o se sta! Morale il Sabato sembra essere buono fino a dopo l'ora di pranzo, poi possibili temporali anche forti. La pioggia non ci ferma ma il temporale sì, ed avendo un buon margine di attendibilità, visto anche il percorso tranquillo e facile, si parte. Colazione in pasticceria piacentina... non c'era la coppa e il salame nella brioches ma un'ottima crema al pistacchio!
Finalemte eccoci nella bella e verde Val Trebbia dove iniziamo il nostro percorso in un bel bosco
La pioggia della notte ha reso il sentiero un po' ricco di fango e chi conosce l'appennino sa che qui il fango è di casa! Ma tolto questo piccolo fastidio il sottobosco della parcellara è un tripudio floreale e visto che oggi è breve e tranquillo il percorso ci concediamo le dovute "soste naturalistiche"
Dopotutto i temporali sono previsti nel primo pomeriggio e abbiamo ancora un buon margine. Poi finisce il bosco e ci troviamo subito la bella cresta della Pietra Parcellara che ci invita a salire. L'escursione è facile e breve ma perchè non metterci un po' di piccante giusto per insaporire e rendere la salita più montana e meno mondana!
Ed infine raggiungiamo lo scoglio africano della Val Trebbia con la sua complessità geologica: il paesaggio dolce e tranquillo interrotto da uno scoglio prorompente do roccia scura un po' arruginita e quindi ancora più arcigna ma da dove una volta raggiunta la sua sommità si gode il paradiso!
Ma i dolci panorami sono suggestivi e rilassanti
Ma ora abbiamo un secondo obbiettivo prima degli imminenti temporali pomeridiani, la Pietra Perduca che ci attende con la sua aurea di mistero che ci giunge dalla preistoria
Così scendendo tra le bellissime fioriture di rupe, ritorniamo sui nostri passi
Con l'immancabile fango che caratterizza la giornata appenninica raggiungiamo la nostra seconda meta dove ci concediamo la pausa pranzo, gustandoci la nostra prima meta con la sua sagoma inconfondibile di lama che ha squarciato il fondo di un antico oceano.
Il vento incalza, le nubi si scuriscono, il sole si nasconde dietro di esse, chiaro messaggio che è meglio levarsi da rocce con un buon contenuto ferroso. Facciamo armi e bagagli e giù per il sentiero di rientro dove poco prima di raggiungere l'auto iniziano i botti dei temporali.
Ma è presto che si fà? Bobbio è una stupenda località con il suo ponte gobbo e le sue leggende, quindi aspettando al bar davanti una buona birra che smette di fare temporale riprendiamo i cammini sulle bellezze della nostra Italia
Complimenti al bel gruppo di oggi, sia ai nuovi escursionisti e sia ai veterani che come sempre garantiscono simpatia e allegria