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Piccolo vademecum per apprendisti escursionisti

Zaino Gigante

Foto dal web

Sei capitato per caso in montagna e sei rimasto entusiasta dell’ambiente? Hai visto o conosciuto persone che vanno in montagna e ti hanno descritto questa bella e appagante maniera di vivere all’aria aperta, ma non sai da che parte iniziare?

Bene, tutti la prima volta che hanno scoperto questo mondo si sono trovati nella stessa situazione!

Fare escursionismo è bello e non occorre essere dei “Messner” per praticarlo, basta essere soltanto un pizzico sportivi e costanti. Tutto il resto lo fa la tua voglia di andar per monti.

In questo piccolo articolo troverai dei preziosi consigli per avvicinarti in maniera ottimale al mondo della montagna e all'attività fisica e motoria in generale.

Segui questi semplici step e inizia a divertirti!

Ecco il primo scoglio: essere un pizzico sportivi! Per praticare escursionismo non devi fare allenamenti alla Rambo in palestra o correre le maratone, ti basta iniziare con un po’ di vita attiva e con una corsetta serale e nemmeno tutti i giorni.

Se sei sempre stato con il fondoschiena appiccicato al divano, inizia con le seguenti azioni quotidiane:Fantozzi sport

  • Usa le scale per salire a casa.
  • Se ti è possibile, vai a lavorare a piedi o in bicicletta. Se vivi in città usa i mezzi e vai a piedi.
  • Quando sei in ufficio ogni tanto fai quattro passi e in pausa pranzo, se puoi, esci e vai a piedi nel luogo in cui ti rechi abitualmente a mangiare. Anzi se c’è né uno un po’ più lontano meglio. Se devi prendere l’auto, parcheggiala lontano e cammina!
  • Nel fine settimana, lascia a casa il più possibile l’auto e vai a piedi o in bicicletta.

Vedrai che già dopo un paio di settimane, ti senti meglio sia fisicamente che mentalmente se poi gli aggiungi per gradi la fatidica corsetta vedrai che sarà ancora meglio!

La prima volta che vai a correre non devi pensare di fare una gara podistica, anzi direi che forse è meglio iniziare solo con una camminata veloce per circa 30 minuti, non di più. Cerca di fare questa attività due volte alla settimana. E’ importante che lo fai in un momento di tranquillità con vestiti comodi (tuta) e senza fretta. Con un pizzico di sacrificio e organizzazione il tempo si riesce a trovare. Dopo un paio di settimane che hai fatto la camminata veloce inizi nei tuoi 30 minuti di attività ad inserire 5 - 8 minuti di corsa blanda a metà del tuo allenamento. Mi raccomando inizia con 10 minuti di camminata veloce, poi 5 - 8 minuti di corsa blanda e poi ti rimetti a camminare fino al trentesimo minuto. Ogni settimana aggiungi due minuti di corsa e vedrai che alla fine riuscirai a farti una corsetta di 30 minuti senza sentire la necessità di fermarti. Ricordati di fare sempre una camminata veloce prima e dopo la corsa: il prima serve a scaldarti e il dopo a defaticare. Avrai un beneficio incredibile, ti sentirai più attivo, l’ottimismo inizierà ad invadere la tua testa. Se la corsa non ti entusiasma puoi sempre sostituirla con la bicicletta!

Se invece fai palestra ma pratichi solo pesi, inizia a correre un pochino perché per fare escursionismo occorre molta resistenza e non troppi muscoli pesanti e legati!

Se pratichi sport aerobici, allora sei fisicamente pronto per iniziare la tua prima escursione!

Prima di affrontare la tua prima escursione considera quanto ti elenco qui sotto, meglio iniziare con qualcosa di facile per testare le proprie capacità e vedrai che sarà uno spasso!

  • Scegli un escursione di massimo 500 / 600 m di dislivello, anche se potresti fare di più! Ricorda che la camminata in montagna è sempre diversa da una corsa in pianura, e se è vero che hai fiato, non è detto che hai gambe e articolazioni sufficientemente allenate ai sentieri. Le prime volte è sempre meglio non esagerare.
  • Scegli un percorso facile, senza tratti tecnici o dove occorre appoggiare mani ecc… almeno per la prima volta. A fine escursione potrai capire se la prossima uscita potrai farla un pizzico più impegnativa.
  • Utilizza i bastoncini, sono ottimi per preservare le articolazioni. Grazie ai bastoncini scarichi parte del peso sulle braccia e non sovraccarichi le articolazioni ed inoltre fai meno fatica a camminare.
  • Utilizza sempre scarponcini da trekking, per le prime escursioni non acquistare calzature troppo tecniche, l’importante che siano impermeabili e che abbiano il collo alto e una buona suola non troppo rigida.
  • Vestiti correttamente e prepara lo zaino con quello che realmente serve, avere troppo peso addosso significa fare più fatica. Ho scritto un piccolo vademecum anche per questo.

I COSA E I COME!

Se vuoi approfondire la conoscenza di argomenti come l'attrezzatura, il modo corretto di muoversi e altro eccoti un elenco di cose da leggere:

Abbigliamento meno fashion e più funzionale!

VestiarioCi sarebbe da scrivere un libro sull'abbigliamento più adatto per la montagna! Una volta, come raccontavano i veci alpini, si utilizzavano gli indumenti di scarto, quelli che non si indossavano più perché rotti o con macchie ormai indelebili. Si usavano i vecchi pantaloni in peltro, le camice di flanella e il maglione di lana con qualche buco. Qualche nostalgico del passato ogni tanto lo vedo in giro vestito in questo modo ma a parte l'aspetto vintage, che potrebbe affascinare il gentil sesso, ci sono molti svantaggi nel vestirsi in quel modo. La lana è un tessuto naturale eccezionale per la sue caratteristiche, ma purtroppo non può eguagliare il sintetico. Non è solo una questione di materiali, ma è anche una questione di vestibilità! la cara vecchia camicia di flanella tiene caldo, ma non potrà mai eguagliare la maglia leggermente aderente in capilene. Vuoi sapere perché? te lo spiego!

Il vestiario aderente o comunque non largo evita la dispersione del calore ed è come indossare una seconda pelle che ci darà una maggiore libertà di movimento. Inoltre gli altri vantaggi del vestiario sintetico sono l'elevata traspirabilità, si asciugano velocemente ed hanno un ingombro ridotto. Lascio alla tua immaginazione pratica i vantaggi che ti ho elencato sopra.

Una volta che ci siamo comprati tutti gli indumenti in tessuto tecnico, come li indossiamo? O meglio cosa ci mettiamo per ogni occasione: pioggia, vento, caldo, freddo, neve ecc…??

I capi che vi consiglio tenere nel vostro armadio della montagna:

  • Magliette intime in tessuto tecnico, leggero per l’estate in capilene per l’inverno.
  • Micropile
  • Micropile windstopper smanicato, utile nelle mezze stagioni ed in estate o come strato aggiuntivo al micropile in inverno.
  • Softshell, una via di mezzo tra la giacca a vento ed il pile, molto utile e versatile in tutte le stagioni.
  • Giacca a vento in goretex, di norma la lascio nello zaino, ma è indispensabile in caso di pioggia o forte vento.
  • Calze in tessuto tecnico, sono costose ma vi garantisco che vi salvano i piedi nelle escursioni più impegnative. Ovviamente devono essere accoppiate ad un buon scarpone.
  • Guanti e cappellino, consiglio di prenderli comodi ed anch’essi in tessuto sintetico.

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La regola fondamentale è quella di vestirsi sempre a “cipolla”, non nel senso letterale della parola, ma di indossare vari strati di vestiario: dal più leggero a contatto con la pelle, al più pesante ed isolante all’esterno. Questo ci permetterà di togliere uno strato di vestiario mano a mano che l’ambiente o il nostro corpo si scaldano. 

Un consiglio che posso dare è quello di non partire troppo coperti, a meno che non ci sia vento o aria fredda. In inverno specialmente si tende a coprirsi all’inverosimile, per poi fermarsi dopo una mezz’ora sudati con la necessità di spogliarsi. Questo è il momento in cui prenderemo il classico colpo d’aria! E’ meglio invece, un attimo prima di partire, togliersi già lo strato più esterno e pesante e partire più leggeri. Ci scalderemo subito strada facendo e nello stesso tempo non suderemo dopo pochi minuti. Altra cosa importante in qualsiasi stagione è quella di cambiarsi la maglia, se sudata, una volta giunti in cima o prima di una lunga pausa come il pranzo.

Questo discorso vale sia in estate e sia in inverno, con gli opportuni adattamenti che vi spiego nel dettaglio.

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Come meglio vestirci per le uscite con tempo mite o caldo

Escursionismo estivo abbigliamentoIn estate e nelle mezze stagioni si è portati a pensare che basta poco per vestirsi, ma non è proprio così. A seconda della quota e del meteo può essere necessario indossare indumenti come pile, giacca a vento, cappello e guanti. Per non eccedere nel portarsi indumenti e contestualmente per non lasciare a casa qualcosa di utile eccoti una breve descrizione di ciò che occorre.

La regola fondamentale è sempre quella del vestirsi a cipolla: si parte con indumenti leggeri a contatto con la pelle e ci si copre con indumenti più pesanti. In estate di norma gli indumenti pesanti sono riposti nello zaino e all’occorrenza li indossiamo a seconda delle temperatura e della nostra sensazione.

Prima di elencarti gli indumenti da indossare e da tenere nello zaino vorrei sottolineare due fenomeni naturali che possono presentarsi durante le nostre escursioni:

VENTO: Il vento è secondo me il peggior nemico dell’escursionista, anche in una bella giornata può dare fastidio o peggio farci prendere il classico colpo d’aria soprattutto quando siamo sudati. Avere nello zaino un indumento antivento (windstopper) è fortemente consigliato. La famosa e costosa giacca in goretex è l’indumento perfetto perché risulta leggera, traspirante, impermeabile e antivento; con un indumento abbiamo una protezione totale. Ecco perché viene chiamato in gergo guscio. Ma se non vogliamo spendere molti soldi ci sono in commercio le Softshell le quali raggiungono un buon compromesso di tenuta dell’aria e di impermeabilità.Escursionismo vento pioggia

PIOGGIA: Anche questo fenomeno naturale può capitare durante una escursione. Il clima in montagna a volte cambia repentinamente e un improvviso acquazzone, anche se di brevissima durata, ci può lavare da capo a piede! Sconsiglio l’ombrello, oltre ad essere ingombrante, può risultare un perfetto attira fulmini in caso di temporale. La mantella è largamente usata ed è la soluzione più economica. Se vogliamo però essere più comodi nei movimenti e meglio riparati consiglio il k-way (o il più costoso guscio in goretex già accennato) per la parte superiore e i sovra-pantaloni da pioggia per la parte bassa.

Fatte le premesse con gli elementi naturali più “fastidiosi”, ecco un elenco tipo di indumenti per affrontare al meglio le tue escursioni estive:

PARTE ALTA DEL CORPO:

  • Maglia a mezze maniche in tessuto sintetico e traspirante (non troppo pesante)
  • Pile antivento smanicato (da indossare se la mattina è particolarmente fresca)
  • Occhiali da sole.

PARTE BASSA DEL CORPO:

  • Pantaloni in tessuto tecnico leggeri (sconsigliatissimi i jeans). Ti consiglio i pantaloni lunghi.
  • Calze in tessuto tecnico. Costano un pochino ma assicurano traspirabilità, non fanno sudare eccesivamente il piede e prevengono la formazione delle fiacche.
  • Scarponcini da trekking impermeabili.

COSA TENERE NELLO ZAINO

  • Micropile in tessuto traspirante.
  • Micropile antivento smanicato.
  • Giacca a vento, se possibile in GoreTex o simile, (leggera) serve solo come protezione in caso di vento o durante una nevicata. Può andare bene anche il Kway se non si raggiungono quote elevate.
  • Sovra-pantalone antipioggia
  • Guanti nel caso il freddo sia intenso.
  • Maglia in tessuto tecnico e calze di ricambio.
  • Acqua e cibo
  • Crema solare e burro cacao.

ZAINO

E’ consigliabile avere uno zaino da almeno 25 litri, per riporre indumenti che non si usano. Altro elemento da non sottovalutare è che lo zaino sia dotato di laccetti laterali per poter appendere i bastoncini quando non si usano.

Un ultimo consiglio è quello di indossare sempre abiti colorati, non è una questione di moda ma essere colorati significa essere visibili. In caso di emergenza si viene notati più facilmente.

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Come meglio vestirsi quando fa freddo e con temperature rigide

AbbigliamentoInvernaleIn inverno vestirsi adeguatamente per affrontare escursioni e ciaspolate è d’obbligo. Per ciaspolare senza sudare eccessivamente o peggio patire il freddo occorre seguire delle semplici regole.

Partiamo dal presupposto che quando si fa escursionismo invernale si fa movimento e si suda quindi è necessario vestirsi senza essere troppo pesanti per evitare di sudare e per non fare molta più fatica del dovuto. E’ importante anche non tralasciare la possibilità di coprirsi una volta giunti a destinazione o nel caso ci siano condizioni atmosferiche più severe.

La regola fondamentale è sempre quella del vestirsi a cipolla: si parte con indumenti leggeri a contatto con la pelle e ci si copre con indumenti più pesanti. Ecco un elenco tipo di indumenti per affrontare al meglio le tue escursioni invernali:

PARTE ALTA DEL CORPO:

  • Maglia a mezze maniche o maniche lunghe in tessuto sintetico e traspirante (non troppo pesante)
  • Micropile in tessuto traspirante
  • Pile antivento smanicato (opzionale ma consigliato)
  • Softshell (giacca antivento) di medio peso
  • Cappellino e guanti
  • Occhiali da sole, servono sulla neve anche quando il tempo è brutto.

PARTE BASSA DEL CORPO:

  • Pantaloni in tessuto tecnico leggermente felpati (sconsigliatissimi pantaloni da sci o peggio i jeans).
  • Ghette per proteggersi dalla neve che si deposita su scarponi e parte bassa della gamba.
  • Calze in tessuto tecnico specifiche per lo scialpinismo. Costano un pochino ma assicurano traspirabilità, non fanno sudare il piede e si ha un comfort impeccabile con il freddo.
  • Scarponi da trekking impermeabili.

COSA TENERE NELLO ZAINO

  • Pile pesante oppure un piumino leggero (utili quando ci si ferma a mangiare all’aperto).
  • Giacca a vento, se possibile in GoreTex o simile, (leggera) serve solo come protezione in caso di vento o durante una nevicata.
  • Calzamaglia, utile nel caso il freddo sia intenso.
  • Guanti pesanti o moffole nel caso il freddo sia intenso.
  • Maglia in tessuto tecnico e calze di ricambio.
  • Thermos con bevanda calda e cibo
  • Crema solare e burro cacao.

ZAINO

E’ consigliabile avere uno zaino da almeno 30 litri, per riporre indumenti che non si usano e per contenere la PALA e la SONDA. Altro elemento da non sottovalutare è che lo zaino sia dotato di laccetti laterali per poter appendere ciaspole e bastoncini quando non si usano.

Un ultimo consiglio è quello di indossare sempre abiti colorati, non è una questione di moda ma essere colorati significa essere visibili. In caso di emergenza si viene notati più facilmente.

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Una guida alla scelta delle calzature per il trekking

ScarponciniTrekkingSei alla ricerca del tuo scarpone da montagna ma non sai dove sbattere la testa? Vorresti iniziare a fare escursionismo e ti hanno detto di comprare un paio di scarponcini da trekking ma non sai quali prendere. Sicuramente ci sono di tutti i prezzi, ma quali? Mi conviene spendere poco oppure vado direttamente sui modelli di punta? 

Quando devi comprare gli scarponi da escursionismo o come si dice oggi hiking, la scelta è difficile, ma ti do io un paio di consigli per comprare il giusto paio di scarponi da trekking.


I moderni scarponi da montagna hanno raggiunto un buon compromesso tra un prodotto tecnico che garantisce ottima stabilità del piede, aderenza e tenuta all’acqua e nello stesso tempo un discreto comfort del piede. Siamo ormai quasi lontani dai vecchi scarponi che a fine escursione ti lasciavano il piede fumante e dolorante. Gli scarponi adatti per l'escursionismo sono per la maggior parte con il collo alto per permettere la fasciatura della caviglia, ma con le moderne tecniche e le innovazioni tecnologiche in questo campo, esistono in commercio le scarpe da Ultra-Trail che offrono una scarpa bassa con caratteristiche pari a quelle degli scarponcini da trekking ma con un ottimo comfort sul piede, stabilità, aderenza. L'unica pecca è che la caviglia rimane libera e la distorsione può essere sempre in agguato, occorre quindi avere una discreta padronanza del piede sui terreni accidentati. Fortemente sconsigliati ai principianti!

CalzatureTrekking

Entriamo nel dettaglio e scopriamo le parti essenziali del nostro scarpone.

Lo scarpone da montagna è composto da:

  • Suola dotata di “carro armato”, la parte a contatto con il terreno realizzata con mescole di gomme che garantiscono una buona aderenza sui sentieri e sulle rocce.Scarpone Alpinismo
  • Punta che a seconda del tipo di scarpone garantisce una ottima presa sugli appoggi più piccoli. Negli scarponi a suola rigida garantisce un appoggio sicuro e stabile anche su piccole tacche rocciose. Negli scarponi a suola morbida è meno stabile e sicura sulle roccie piccole, ma offre comfort alle dita dei piedi e sono ottimi per escursionismo e trekking su medie e lunghe tratte, dove non occorre arrampicarsi su roccette o dove questi ultimi tratti sono brevi e facili.
  • Tomaia è la parte vera e propria dello scarpone che al giorno d’oggi sono per lo più realizzate in vari materiali impermeabili termoplastici con inserti in goretex oppure la classica pelle trattata con agenti idrorepellenti.
  • Tacco, che di norma è più pronunciato rispetto alla suola per offrire un buon appoggio e maggiore stabilità sul baricentro. Nei modelli a suola rigida spesso si trova anche la tacchetta per poter agganciare i ramponi ad aggancio semi-rapido.

SCARPONI DA ESCURSIONISMO

Scarpone EscursionismoIl mercato offre una svariata gamma di prodotti con altrettante qualità e particolarità. La maggior parte degli scarponi moderni hanno le seguenti qualità tecniche:

  • sottopiedi che ammortizzano i colpi al tallone migliorando la camminata e aiutandoci nel preservare le care articolazioni.
  • Suole Vibram che garantiscono tenuta e aderenza nella maggior parte dei terreni e sul bagnato
  • Tomaie idrorepellenti e dotate di cuciture e rivestimenti che aumentano il comfort di calzata.

QUALE SCARPONE SCEGLIERE

La scelta deve essere fatta valutando il tipo di escursioni che normalmente si affrontano tenendo presente che lo scarpone di base deve essere con tomaia a collo alto in modo da fasciare bene la caviglia. Occorre considerare anche l'utilizzo invernale, con le ciaspole si possono usare gli scarponi da trekking purchè abbiano una buon isolamento termico e siano pienamente idrorepellenti.

La suola invece è quella che fa la differenza:

La suola morbida è indicata per escursionismo su sentieri o tracce di sentiero dove i passaggi rocciosi sono limitati o di semplice percorrenza. Sono suole di norma leggere e confortevoli adatte quindi nella maggior parte delle situazioni. Nei trekking lunghi risultano ottime per comfort e ci preservano il classico mal di piedi a fine giornata.

La suola rigida è invece indicata per percorsi più tecnici dove si affrontano pietraie, passaggi di roccia, sentieri rocciosi attrezzati e ferrate. Offrono precisione di appoggio nei tratti tecnici e hanno una ottima aderenza ma sono decisamente meno confortevoli, sconsigliate se si fanno trekking lunghi e prevalentemente su sentiero.

Alcuni scarponi hanno delle suole “semi-rigide” che aggiungono un pizzico di comfort alla calzatura tecnica.

COME SCEGLIERE E ACQUISTARE LO SCARPONE

Immagina di essere una sposa che deve scegliere il suo abito nunziale! Questo è quello che devi fare con il tuo scarpone! La marca è sicuramente garanzia di qualità ma occorre anche vedere se il tuo piede ben si sposa con il modello scelto!

Trovata la tipologia di scarpone che ti necessita, prova diverse marche e modelli e prova anche il mezzo numero in più o in meno per vedere come ti trovi. La misura del piede non deve essere troppo stretto e nemmeno troppo largo, deve esserci il giusto spazio tra punta delle dita e scarpone per garantire mobilità delle dita e nello stesso tempo le stesse non vadano a picchiare sulla punta della scarpa durante la discesa. E' importante provarli bene picchiando le punte e provando a camminare sulle pedane di prova dei negozi. Tienili ai piedi per una mezz’ora e prova a camminarci per un po’. I negozi specializzati sono sicuramente attrezzati per questo e i commessi sono sicuramente pazienti e comprensivi nel lasciarti gli scarponi ai piedi. Non avere fretta nell’acquisto e piuttosto pensaci bene. Per acquistare cerca di non andare negli orari di punta, così hai spazio, tempo e i commessi a tua disposizione per una scelta più rilassata e quindi più obbiettiva.

Un buon scarpone per funzionare necessita anche di una buona calza, quindi non acquistare calze comuni. In commercio ci sono calze studiate per l’escursionismo che sono cucite con dei sistemi fascianti per evitare sfregamenti con la conseguente formazione di vesciche.

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Guida alla scelta e alla preparazione

Zaini Escursionismo

Se mi chiedete quale zaino è più adatto per voi, vi rispondo subito che non lo so per certo! Non perché sono ignorante in materia, ma perché lo zaino è come un indumento va provato. Vi posso però dare dei consigli e delle direttive che vi permetteranno di orientare verso la tipologia di zaino più adatta.

Le tipologie di zaino

Oggi in commercio troviamo zaini per ogni tipo di attività, tutto questo grazie agli studi e alle indagini di mercato delle varie aziende produttrici. Possiamo distinguere tre grosse fasce di prodotto:

  • Zaino da alpinismo: generalmente a forma semi-tubolare e dalla linea essenziale con una capacità che va da 25 a 45 litri, pochi laccioli e fronzoli vari e molto specifico per riporre l’attrezzatura in punti tattici per un rapido utilizzo.
  • Zaino da alpinismo base ed escursionismo: simile a quelli da alpinismo ma con qualche tasca in più e leggermente più ingombranti.
  • Zaino da trekking: generalmente con molte tasche, laccioli e porta qualsiasi cosa! Capacità che vanno dai 55 ai 75 litri o anche più

Proprio perché il mercato offre queste differenziazioni ci verrebbe da pensare che occorra uno zaino per ogni occasione, un po’ come il vestito: quello della festa, quello per la passeggiata e quello per andare in ufficio! Invece basta analizzare quali sono le nostre attività prevalenti per focalizzare la scelta su una tipologia soltanto.

Lo zaino da escursionismo

A meno che non vogliate scalare montagne su vie di roccia o su ripide pareti ghiacciate, oppure passate più tempo a camminare per montagne con tenda e sacco a pelo anziché rimanere chiusi in ufficio per 5 giorni alla settimana (beati voi se ve lo potete permettere), la scelta ricade ovviamente sullo zaino da escursionismo.

I vantaggi dello zaino da escursionismo: non superiore a 40/45 litri, tasche e porta accessori sufficienti per ciò che normalmente ci occorre. I difetti: per trekking di più giorni con tenda e sacco a pelo, occorre ingegnarsi un pochino e dividersi le attrezzature nel gruppo.

Gli elementi fondamentali da tenere presente per l'acquisto di un buon zaino:

  • Spallacci: devono essere della misura giusta per le nostre spalle. Troppo sottili diventano insopportabili quando lo zaino è carico, troppo larghi invece diventano scomodi e fanno altrettanto male. Zaino laccioPettoDevono essere leggermente imbottiti, con qualche asola per appendere eventualmente accessori come il gps o la bussola. Devono avere assolutamente il lacciolo di unione (possibililmente regolabile in altezza) tra i due spallacci per evitare che lo zaino e gli spallacci si muovano mentre camminiamo.
  • Schienale: Imbottito per permettere una buona aderenza con la schiena ma senza soffocarla, telaio di supporto o rinforzo per evitare che a zaino carico o anche scarico si deformi eccessivamente, creando fastidiosi cunei dietro la schiena! oppure a zaino vuoto diventa una sorta di sacco molle e dondolante.
  • Possibilità di aumentare il volume all'occorrenza. Molti zaini (es. 35+10 litri oppure 35:45) hanno la possibilità di estendere la sacca e di alzare il cupolino superiore. Quando si ha lo zaino poco carico si hanno anche delle dimensioni Zaino estensionecontenute, quando invece lo si deve riempire lo si allunga.
  • Cupolino superiore sufficientemente capiente. La tasca superiore dello zaino è importante perché vengono riposti in genere gli oggetti più utili che nelle nostre tasche darebbero fastidio: portafoglio, chiavi, batterie, lampada frontale, telefono ecc...
  • Fasce laterali e cinghiette laterali, ottime per sistemare accessori come i bastoncini, se vi piace fare foto il cavalletto, ecc... . Nel caso di trekking con tenda possono essere usate per fissare la paleria da una parte e il tessuto della tenda dall'altra (possibilmente dentro un sacco per evitare si bagnino in caso di pioggia). Sconsiglio l'utilizzo di zaini con tasche laterali, perché ingombranti, spesso si tende a mettere la borraccia da un lato con conseguente sbilanciamento. Le tasche laterali oltre ad impedire il movimento libero delle braccia, spesso ci fanno incastrare tra le rocce e le piante quando si affrontano passaggi molto stretti. Le tasche laterali sono molto utili invece negli zaini da trekking (55 e più litri).Zaino laccioCorda
  • Cintura di chiusura in vita, importante assieme alla chiusura degli spallacci al petto, per aumentare la stabilità dello zaino e per scaricare parte del peso sulle anche. Camminare con uno zaino che rimane ben aderente alla nostra schiena senza ballare come una danzatrice del ventre ci aiuta a scaricare il peso in maniera equa, ottimizzando lo sforzo. Alcuni zaini hanno delle piccolissime tasche sulle cinture in vita, ottime per riporre piccoli oggetti come un coltellino multiuso o le chiavi della macchina... sono quelle tasche che non apriamo mai!
  • Cinghietta a clip nella parte superiore del sacco. Molto utile per attaccare attrezzatura come la corda, ma nel contesto escursionistico, può essere un supporto per una tenda piccola.
  • Materiale, deve essere in materiale tecnico (poliproprilene o nylon), con una buona tenuta all'acqua. Un accessorio che non deve assolutamente mancare è il copri-zaino per la pioggia. Cuciture rinforzate e cerniere coperte per evitare la percolazione dell'acqua all'interno.

COSA METTERE NELLO ZAINO?

Siamo andati in negozio, abbiamo comprato il nostro zaino, ci piace è comodo e magari ha anche un bel colore e un bel design! ormai anche per camminare per montagne occorre essere in tinta!! Ma cosa ci mettiamo dentro questo zaino?? Non vorremmo mica riempirlo con tutto ciò che ci viene in mente possa essere utile, del tipo "non si sa mai"!! Si rischia poi di avere sulle spalle un macigno. Oppure portiamo l'essenziale, ma quale?

Andiamo per ordine, per prima cosa dobbiamo distinguere che tipo di escursione andremo ad affrontare e regolarci in base al meteo e alla stagione. Se siamo in piena estate e le previsioni danno tempo splendido e caldo, lascerei a casa il piumino!

Vi riepilogo qui gli indumenti e gli oggetti da avere sempre nello zaino considerando la classica gita di giornata:

  • Maglia di ricambio
  • Calze di ricambio
  • Giacca a vento, possibilmente in goretex (tiene anche l'acqua)
  • Pile
  • Smanicato
  • occhiali da sole
  • crema solare
  • guanti
  • cappello in tessuto tecnico o micropile
  • bandana o buff
  • coltellino multiuso
  • kit pronto soccorso
  • fischietto
  • matita
  • quadernetto appunti
  • mappa della zona
  • bussola
  • borraccia piena di acqua
  • cibo per la giornata (non portate il pic nic formato famiglia!! meglio stare leggeri)
  • fiammiferi o accendino
  • Lacci di ricambio scarponi
  • Nastro adesivo americano
  • Pila o torcia frontale
  • Bastoncini da trekking
  • Fazzoletti di carta
  • Sacchetto per rifiuti

Per gite di più giorni ecco cosa aggiungere all’elenco qui sopra:

  • Maglie, calze e mutande di ricambio per ogni giorno del trekking (max 4, se c’è la possibilità di lavarli durante il trek)
  • Sacco lenzuolo o sacco da bivacco
  • Piccola scorta di cibo
  • Sali minerali
  • piccolo kit igiene personale: salvietta (piccola), dentifricio, spazzolino, sapone, salviettine umidificate.

 

COME SISTEMARE GLI OGGETTI E GLI INDUMENTI NELLO ZAINO

Anche la sistemazione dei materiali nello zaino e la disposizione dell'attrezzatura sono importanti, questo per evitare lunghe soste e rischio di perdere o dimenticare oggetti in giro. Essere metodici nella preparazione dello zaino è una buona abitudine, perché ci consente di ridurre la probabilità di dimenticare qualcosa e di individuare con certezza gli oggetti da prendere, anche in situazioni scomode.

La regola di base è quella di mettere gli oggetti più pesanti nella parte medio bassa dello zaino in modo da tenere il peso vicino alla schiena per non accentuare lo sbilanciamento del corpo. Occorre inoltre di evitare di mettere troppo peso su un lato solo per lo stesso motivo che ho detto prima, ma occorre tenere presente anche un criterio logico di utilità. Di norma si mettono sul fondo dello zaino gli oggetti o gli indumenti che non si usano frequentemente o che si pensa di non usare se non per emergenza. Un esempio, se le previsioni danno una giornata di sole splendente e calda, metto la giacca a vento sul fondo dello zaino perché so che sarà solo un oggetto talismano!! Non la userò sicuramente, ma è sempre meglio portarla. Terrei a portata di mano o nella parte alta dello zaino, l’acqua il Buff e la maglia di ricambio che invece sono sicuro di doverli prendere sicuramente.

Con il tempo e l’esperienza personale si troverà anche il proprio ordine delle cose, l’importante è avere il necessario per affrontare in sicurezza ma anche con comfort la nostra escursione. Per tutto il resto c’è la vostra guida preferita!!

…. E adesso che hai qualche nozione in più su come preparare lo zaino, spegni il computer mettiti lo zaino in spalla e andiamo a farci una bella escursione assieme. Mi raccomando ricordati di attivare la tua connessione con la natura…. non con il tuo smartphone!!!

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{slider-ex-at1 title="I BASTONCINI TELESCOPICI DA ESCURSIONISMO" scroll="true" class="icon" open="false"}

I nostri alleati!

ImpugnaturaI bastoncini da escursionismo sono diventati un accessorio molto utilizzato in ambito escursionistico. L’utilità? Semplice, ti aiutano a fare meno fatica alleggerendo il carico sulle articolazioni e aiutandoti a fare meno sforzo nelle salite e discese ripide.

Camminare lungo un sentiero con tutte le asperità che presenta spesso ci porta a sovraccaricare le nostre gambe sollecitando molto sia la muscolatura e sia le articolazioni. Utilizzando i bastoncini scarichiamo parte del peso e dello sforzo sulle braccia e sulle spalle. Soprattutto quando effettuiamo trekking di più giorni con lo zaino pesante diventano utili anche per mantenere meglio l'equilibrio.


BastonciniTotalConosciamo meglio questo semplice accessorio:

ImpugnaturaImpugnatura: Elemento da non sottovalutare, meglio sceglierlo con un materiale morbido che non procuri vesciche o calli con l’utilizzo. Molti bastoncini hanno un prolungamento del rivestimento simile a quello dell’impugnatura. Questo torna utile quando, in salita, dobbiamo posizionare i bastoncini su appoggi alti impendendoci di impugnarli nella parte superiore.

BloccaggioSistema di regolazione e bloccaggio: Il bastoncino telescopico, come suggerisce la parola, può essere allungato ed accorciato a seconda della nostra altezza e utilizzo. Per poter bloccare lo scorrimento dei tubolari esistono due sistemi principali: A vite (il più comune) e a leva. Il sistema a vite è quello più semplice e diffuso, all’interno di ogni tubolare è presente un filetto ed un piccolo freno elicoidale che avvitandolo si allarga agendo a mò di frizione sul tubolare. Mentre il sistema a leva è composto da un collare con una vite dotata di sistema di bloccaggio a leva, simile a quello utilizzato nelle selle delle biciclette.

RondellaPuntalePuntale e rondella: La parte terminale del bastoncino è dotata di un puntale metallico con la testa zigrinata per fare maggiore attrito su superfici rocciose e per fare presa in qualsiasi tipo di terreno. A pochi centimetri dalla punta è posizionata la rondella. Quest’ultima è di due tipi: una con un diametro piccolo utilizzata in estate e su terreni non innevati ed una con un diamtetro più largo e con fori utilizzata su percorsi innevati. Nel primo caso, estate, la rondellina evita che il bastoncino si infili tra le rocce oppure non si infilzi nel terreno. Nel secondo caso, inverno, serve a non fare sprofondare il bastoncino nella neve. 
Come utilizzarli? Eccoti qualche consiglio:

I bastoncini accompagnano la camminata in maniera alternata: Gamba destra avanti, braccio e bastoncino sinistro avanti, è la tecnica classica del Nordic Walking. Alternando braccio con gamba opposta si ha una camminata fluida ed equilibrata e il braccio opposto alla gamba avanti serve a dare una piccola spinta alleggerendo il passo. Questo è possibile su terreni regolari, dove non ci sono ostacoli che "spezzino" il passo. E' il movimento base della camminata con bastoncini.

Quando la pendenza in salita è forte (dai 30° circa in su) è opportuno puntare tutte e due i bastoncini in avanti in modo da alleggerire il carico sulle gambe e procedere in salita con meno fatica e maggiore velocità. In questo caso una volta che con le gambe siamo sulla stessa linea dei bastoncini occorre portarli avanti di nuovo per avere nuova spinta.

Nei traversi sono utili per mantenere l'equilibrio e come sicurezza sulle forti pendenze. Quando effettuiamo un traverso su un sentiero stretto su pendii ripidi, il bastoncino a monte (es. alla nostra destra c'è il pendio, quindi il nostro bastoncino a destra è quello a monte) è quello sul quale occorre fare affidamento per avere stabilità è sicurezza. In caso di scivolata è quello sul quale occorre fare forza per non cadere. Il bastoncino a valle in questa fase serve solo per equilibrare il passo. Il movimento è simile a quello in salita ripida: il bastoncino a monte va sempre mantenuto in avanti, una volta quindi raggiunto con le gambe, si riporta avanti il bastoncino.

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Un piccolo vademecum sulla scelta dell'attrezzo giusto.

Negli ultimi anni assistiamo sempre di più a lunghi periodi di siccità invernale: Neve assente o scarsa, temperature rigide seguite da temperature miti. Questo se da un lato accontenta gli amanti dei sentieri sgombri da neve, da un altro crea un problema ambientale. Ma per gli amanti dei "sentieri anche d'inverno" il ghiaccio e la neve dura possono comprometterne la percorribilità di alcuni tratti. Questo tipo di problematica si presenta proprio quando c’è poca neve che, con i cicli di fusione e rigelo, diventa dura e molto insidiosa.


Quando facciamo le nostre escursioni invernali spesso ci troviamo nella situazione per la quale le ciaspole sono di impiccio: neve dura, poca neve, sentiero a gradoni rocciosi difficili per le ciaspole, ecc... Camminare senza ciaspole diventa comunque scivoloso. Peggio se ti capita di trovare la brutta sorpresa del sentiero invaso dal ghiaccio specialmente su traversi o tratti esposti dove l'unica soluzione sarebbe quella di tornare indietro.

Cosa fare? semplice e diretto, usa i ramponi!

In commercio negli ultimi anni si trovano i così chiamati ramponcini da escursionismo che sono una copia molto ridotta di un rampone ma che assomigliano di più alle catene da neve! Si calzano velocemente grazie ad una fascia elastica.

Li ho usati spesso anch'io ma nel corso dell'utilizzo ci si è resi conto che la loro tenuta e stabilità è molto precaria. Questo è dovuto dal fatto che i "denti" di questi attrezzi sono poco pronunciati rendendo, soprattutto su ghiaccio vivo e pendenze oltre i 20°, inefficace la tenuta. Inoltre i ramponcini sono calzati e fissati con un robusto elastico ma se fortemente sollecitato, come sui traversi, possono provocare lo spostamento del ramponcino.

Una nota importante va spesa sulle gomme chiodate che si trovano in commercio e che a mio parere andrebbero tolti dal mercato, sono pericolosissimi per l'escursionismo, non usateli!

Gomma Antiscivolo

Queste condizioni si verificano proprio quando gli attrezzi devono fare la loro funzione nei punti critici e possiamo immaginare i problemi che ne derivano.

Il rampone classico, intendo quello da neve leggero con 10 punte, avendo delle punte molto più pronunciate "morde" meglio la neve e il ghiaccio, inoltre il sistema di fissaggio e allacciatura garantisce stabilità anche su forti sollecitazioni. Per contro sono un pizzico più laboriosi da calzare, se il sentiero è roccioso occorre farci l'abitudine perché la camminata è più difficoltosa. Questi tipi di ramponi di norma vengono venduti per la progressione su neve e per lo scialpinismo. Hanno una allacciatura universale e si adattano a tutti gli scarponi da trekking, purché siano a collo alto. Inoltre una volta che sono regolati sulla misura del nostro scarpone e si ha preso un po' di manualità con il sistema di allacciatura risultano abbastanza veloci da calzare.

RAMPONI A 10 PUNTE

Rampone

PRO:

  • Ottima tenuta su tutti i terreni escursionistici
  • aderiscono sullo scarpone e non si muovono anche con forti sollecitazioni
  • si possono usare anche se il terreno è parzialmente innevato.
  • allacciatura universale
  • Una volta regolati per il proprio scarpone diventano veloci da indossare
  • Non si forma lo zoccolo di neve sotto la suola
  • rendono più rigida la suola migliorando la stabilità

CONTRO:

  • Sono più costosi
  • sono più macchinosi da regolare
  • Pesano qualche grammo in più dei ramponcini

RAMPONCINO CON ELASTICO

Ramponcino

PRO:

  • Leggeri
  • veloci da indossare

CONTRO:

  • Non tengono sui sentieri ripidi
  • Non garantiscono la tenuta sul ghiaccio
  • Si muovono se sollecitati con perdita di stabilità
  • Si rompono facilmente
  • Si possono usare solo su sentieri pianeggianti e poco ghiacciati

 Il mio consiglio è di limitare l'utilizzo di questi ramponcini ai terreni molto facili e di prediligere il rampone da neve più performante e sicuro. Lascio a te la scelta anche se tutto sommato ti ho già guidato per una tipolgia, ma considera sempre che tipo di escursioni intendi affrontare e se ti servono ulteriori informazioni contattami!

  Le Vie Selvagge di Davide Adamo
  Via Monte Rosa 40
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 Tel.: +39 347 38 63 474
 Email: info@levieselvagge.it

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