UNA LUNGA GIORNATA TRA GHIACCI, CASCATE E PANORAMI DEL MONTE BIANCO E DEL RUITOR
Entusiasmante escursione a semi anello tra le meraviglie di La Thuile
Il titolo la dice lunga di quanto è stata lunga: il viaggio in auto, costoso e lungo, il sentiero lungo per fortuna facile, ma in compenso, abbiamo avuto una giornata da sottolineare nel calendario. Una di quelle giornate che si ricordano, un po' per la fatica ma tanto per la bellezza che abbiamo avuto davanti ai nostri occhi. Anche una guida abituata a panorami così belli rimane sempre a bocca aperta quando le montagne danno spettacolo. E' come vedere un classico di Totò, oppure un "c'era una volta in america" non ti stanchi mai di vederli!
Ebbene su proposta di qualche gitante, ecco tirare fuori dal cilindro questa gita, che sarà anche il preambolo di un futuro trek!
Dopo la lunga tirata autostradale siamo a La Thuile, con una giornata dal clima perfetto, niente caldo asfissiante, e nemmeno fredda. Si parte dal fresco bosco misto tra latifoglie, abeti, qualche larice e pino cembro che ci profuma il nostro cammino... qualcuno sostiene che profuma di incenso!
Ma subito eccoci alla prima cascata
Ma è meglio non trastullarci qui! abbiamo ancora tanta strada, meno male che l'umore è alto!
Qui si sale, si passano torrentelli, torrentoni, ponti sui torrentoni. C'è così tanta acqua potente che il rumore delle cascate è sempre udibile, in questo luogo si percepisce quanto è forte l'erosione dell'acqua e viaggiando un po' con l'immaginazione vediamo i torrenti subglaciali che impetuosi hanno modellato le montagna che noi oggi vediamo. Questo è un bel itinerario che mi sono deciso a riproporre prossimamente in chiave più rilassata con un trekking di più giorni!
Il sole è a picco, il cielo completamente terso e il Monte Bianco si fa spazio
Poi è il turno della seconda cascata, ma quella che è veramente degna di nota è la terza cascata, la più grande e imponente dove si percepisce la potenza idraulica
La pausa per foto, selfie, video e nebulizzazioni di droplets sani è d'obbligo. Ma meglio non perderci troppo tempo, dobbiamo raggiungere i piani alti. Tanta strada un costo esagerato di viaggio unito ad una giornata meravigliosa rende la salita al Rifugio quasi obbligatoria.
Quindi gambe in spalla
Nel salitone che porta al rifugio il gruppo si fisarmonicizza, qui il distanziamento sociale è pienamente rispettato. Si cerca di ricompattare ma ognuno ha il suo passo, quindi meglio salire con lentezza così da essere distanziati ma non esageratamente.
Così tra sbuffi, fatiche, i "nonsosecelafaccio" detto con il fiatone, io mi fermo qui, lasciatemi morire qui... arriviamo tutti ai piani alti
E il nostro rifugio è raggiunto, ora una bella pausa al sole davanti ad una birra gustandoci la vista sul ghiacciaio non ce la toglie nessuno!
Il riposo è d'obbligo perchè ci aspetta la discesa che come spesso accade, non è una vera discesa! sempre per la teoria che siamo venuti fino a qui per godere di questa bellezza, direi che anche in questa occasione facciamo il sentiero alternativo che ci porta a vedere la cascata nella sua interezza da un punto più lontano.
Ma prima scendiamo alla bellissima zona umida di Glacier
Poi dopo una seconda doccia di droplets sani, raggiungiamo uno dei punti più belli del percorso
Le facce dei miei escursionisti sono molto provate, il sole è forte e i sali scendi di questo ultimo tratto ammazzano le gambe. Ci prendiamo una piccola pausa e poi via di nuovo nel bosco fino a raggiungere le nostre auto per il rientro a casa.
Una giornata decisamente lunga, costosa ma completamente appagante per tutti, certo queste sparate si possono fare una volta all'anno, ma quando si fanno e si ha una meteo simile direi che è tutto guadagnato.
Bravi tutti, scusatemi se vi ho tirato il collo, ma soprattutto godetevi il mal di gambe post escursione! però dico ancora "che spettacolo"!
