Un anello tra prati, roccette e sentieri innevati tra mare e montagna
per questa escursione in Liguria mi sono immedesimato nel tipico spettatore del grande fratello: ero costantemente appiccicato alla webcam in tempo reale del Monte Beigua. Cercavo spasmodicamente di capire se la neve scesa abbondante in settimana si fosse sciolta per tempo al nostro arrivo il Sabato.
Difficile capirlo ma la tecnologia odierna ci permette di avere qualche traccia più precisa dell'evoluzione meteorologica e climatica di un posto.
Così la decisione è stata: andiamo, vediamo e ci adattiamo.
Mi ritrovo con tutto il gruppo poco fuori Arenzano, veloce colazione ed eccoci pronti a partire in quel di Sciarborasca, un toponimo quanto complicato quanto singolare che il sottoscritto chiama: "Sciambola".
Ma veniamo al nostro giro! Oggi il gruppo è abbastanza eterogeneo ma tutti con la gamba giusta, crampi a parte, per affrontare la ripida salita per la cresta sud. La cresta è la preoccupazione principale, come sarà? al momento pare che la neve si sia abbondantemente sciolta sui pendii assolati però non si vedono ancora i traversi esposti a Ovest. Imbocco una strada che all'inizio è piuttosto noiosa, ma se si vuole fare l'anello occorre papparcela tutta a piedi.
Quindi la utilizziamo come scaldagambe e non solo perchè la temperatura primaverile avanza!
Fatto sta che dopo quasi un'ora di lurido asfaldo e sterrato finalmente arriviamo alle ultime abitazioni dove troviamo il comitato di accoglienza festante dove il sindaco del paese un tal Signor Cane ci avvisa di star lontano dalle sue guardie liguri del reparto Oche Selvagge che poco più avanti ci intimano di lasciare velocemente il loro piccolo comune autonomo di ocolandia altrimenti sono beccate!.
Passati indenni il check point delle oche selvagge finalmente mettiamo i piedi su un sentiero degno del suo nome e raggiungiamo in breve il sentiero ufficiale che inizia subito a salire verso il beigua.
Qui inizio ad avere una idea della cresta, al momento sembra sia pulita, ma poco dopo mi accorgo che la roccia è pulita ma i traversi alla base delle rocce risultano ancora innevati e con neve presumibilmente molto marcia viste le temperature molto alte. La cresta diventa quindi più difficile del previsto dove occorre per forza salire anche sui passaggi con difficoltà di III° che si possono evitare facendo alcuni traversi.
Quindi decido che è meglio non provarci ma di percorrere il sentiero e poi fare un bel fuori traccia risalendo il ripido pendio per affrontare solo alcune roccette finali, per il gusto di mettere le mani sulla nuda roccia.
Risaliamo con le ginocchia in bocca i prati dello Sciguelo e affrontiamo qualche breve e facile roccia
Così tra qualche attacco di crampo e due foto siamo sul tratto finale di cresta
Piccola pausa per raggrupparci e ristorarci e con una ultima salitella eccoci finalemente sulla cima.
Ci mettiamo in una nicchietta al riparo dal lieve venticello freddo e ci rinfocilliamo ammirando il panorama sul mare, oggi un po' offuscato dall'aria umida.
Per la discesa evito il sentiero diretto che lo vedo abbastanza innevato e mi porto sul crinale principale del beigua. Qui troviamo molta più neve e si capisce che nei giorni passati ne è scesa un bel po. Sprofondiamo fino alle ginocchia in alcuni punti ma è meraviglioso vedere il mare e la neve assieme.
Raggiungiamo la bella e panoramica cappelletta e da qui iniziamo la discesa.
Anche questo tratto è decisamente innevato e ci tocca andare più piano, i passaggi non sono difficili ma la neve molle rende tutto scivoloso e inulitili i ramponcini.
Così dopo la faticaccia della discesa umida e innevata finalmente poggiamo i piedi sul caldo suolo ligure e ci godiamo le ultime vedute sul mare prima di scendere a Cogoleto per una veloce bevuta in compagnia prima di rientrare in quel dell'umida Milano.
Grazie a tutti per aver partecipato e arrivederci alla prossima avventura.