Doveva essere una ciaspolata ma fu una ramponcinata!
Gli inverni 2.0 o forse 3.0 chi lo sa, sono diventanti una sorta di lungo autunno con una puntata alla primavera e un assaggio di inverno che non arriva mai. La nostra ciaspolata al Lago di Dres si è trasformata in una ramponcinata in quanto la neve era poca e piuttosto ghiacciata.
Così dopo il consueto ritrovo e la piccola e breve colazione da pasticceria sopraffina ci ritroviamo con tutto il gruppo in quel di Ceresole Reale deserta e con qualche gatto che scappava dalle baite. Bipedi nessuno, tanto che ci chiedavamo se non avevano evaquato la valle.
Per noi è stato un piacere, perchè avevamo la montagna tutta per noi! Partiamo carichi come muli! alla partenza la neve è assente ma poco sopra in direzione del lago la copertura nevosa era continua e per esperienza è sempre meglio non lasciare tutto al caso. Certo che la probabilità di usare le ciaspole oggi era remota ma se negli ultimi cento metri si sprofondava al ginocchio diventava un calvario.
Appena raggiunto il lago la strada di accesso al sentiero era una lastra lucida di ghiaccio, così calziamo subito i ramponcini e ce li tentiamo anche a secco così non stiamo a fare il metti e togli, tanto si cammina bene anche con i ramponcini ai piedi.
Così iniziamo a salire con calma, il vento è ben presente ma per fortuna che siamo abbastanza al riparo e mentre saliamo gradualmente ci alleggeriamo di indumenti, perchè fa caldo! il vento non è freddo e si riesce a stare senza guanti!
Zizzaga di qui e zizzagga di la siamo più in alto e la neve diventa continua ma le ciaspole sono sempre inutili, si sale il sole finalmente fa capolino e le Levanne ci appaiono meravigliose
Ai piani alti il vento inizia ad essere più costante, entriamo in un cono d'ombra ma so che il lago nell'ora del pranzo in questo periodo è al sole per un'oretta al massimo, così vado dritto per dritto al lago. Sarà ghiacciato?
Dopo una breve ma diretta risalita eccoci al lago. Una parte, la nostra di arrivo, è in ombra l'altra sponda invece al sole pieno. Così visto che un guado era difficoltoso causa poca neve e acqua al di sotto degli strati di neve, decido per circumnavigarlo.
Raggiungo un piccolo ruscello coperto dalla neve, sembra asciutto a guardarlo, dai che si passa. Ma appena lo raggiungo sento l'acqua scorrere sotto la neve vigorosa. Meglio sondare il terreno! punto il bastoncino sembra che tiene, appoggio il piede e non tiene. Ovviamente ero bilanciato e mi aspettavo il buco e la tesi del buco affiora, anzi affiora il torrentello! Difficile guardare e il rischio di bagnarsi i piedi altissimo, quindi la speranza di andare nella sponda opposta assolata e riparata dal vento si dissolve come la neve al sole. Ci fosse stata più neve l'attraversamento sarebbe stato un gioco da ragazzi!
Foto di rito al lago e decido di scendere alla piana dove c'era il sole per pranzare. Il vento tira ma non è particolarmente fastidioso, ma di sicuro non è l'ideale per la pausa pranzo.
Scendiamo alla piana ed è in ombra, tento di raggiungere un punto più riparato ma nulla anche qui vento. alla fine vedendo le facce affamate dei mei escursionisti ci accomodiamo nella zona meno ventosa e sgranocchiamo qualche cosa prima di effettuare la discesa.
A pancia piena si ragiona meglio e visto che in macchina c'è il panettone ad attenderci, partiamo decisi per la discesa così possiamo rintanarci al caldo per consumare il nostro panettone.
Scendiamo per lo stesso percorso con attenzione a non scivolare nei tratti ghiacciati e in poco siamo di nuovo alla strada della diga con un bel vento che rinforza sul calare del pomeriggio invernale.
Ci fermiamo in un bar dove i gentili propietari ci coccolano con cioccolate, tisane, zabaioni e birre mentre noi pasteggiamo il nostro panettone di natale.
Grazie a tutti per esserci stati, questa volta niente foto di gruppo in posa, ma vi ho preso comunque tutti in una sola foto! sperando che la neve arrivi in buona quantità nelle prossime settimane, Le Vie Selvagge augura un buon Natale.