Una giornata ciaspole ai piedi alla scoperta di percorsi meno noti
Il fine settimana di escursioni si preannuncia di nuovo perturbato! Questo rimette sempre in discussione il programma delle uscite soprattutto quando si tratta di andare sulla neve. In questi casi la pazienza è la virtù dei forti non c'è modo di sapere come sarà il meteo fino al giorno prima. Per fortuna che il Venerdì arrivano delle previsioni più attendibili: Sabato buona, domenica a casa a giocare a carte.... o a scrivere il racconto per il sottoscritto.
Con qualche alchimia e riuncia riesco a raggruppare un gruppetto di spaurati e spaurate per strappare un bel giro tranquillo lontani dai pericoli e dalla neve potenzialmente instabile. La scelta è quanto mai azzeccata e la Val d'Ayas è perfetta per la nostra giornata.
Raggiungiamo la testata della Valle e la prima valutazione a vista è quella che fino a 2000 m la neve è ben assesstata. Parcheggiate le auto ci dirigiamo alla partenza del sentiero e ciaspole ai piedi iniziamo la nostra salita salutati da un timido cielo azzurro.
Il morale della truppa è alto anche perchè quando i vari siti meteoterroristici ti annunciano disastri imminenti ti rendi conto che non dappertutto il disastro è imminente ma basta saper leggere e ribadisco leggere i bollettini senza fermarsi alle icone con la nuvoletta e il fiocco di neve. In ogni caso sappiamo che il cielo azzurro rimarrà solo per poco e ne siamo consapevoli, ma in tutto questo pessimismo anche solo un'ora di sole e una gran cosa: le piccole soddisfazioni di un escursionista.
Dopo il bosco iniziale raggiungiamo la piana dove la vista sulle cime occidentali del Monte Rosa la fanno da padrone. Il cielo si è ingrigito ma le nubi sono alte e sottili e abbiamo la piena vista delle cime.
Ignoriamo i soliti percorsi che portano al solito laghetto che in inverno è una tavola ghiacciata indefinita.... ma la gente quando sente la parola laghetto sbarella e poi rimane delusa perchè in un terreno innevato non distingui poi così tanto un pianoro da un lago ed è tutto monocromatico.
Così senza tentennamenti andiamo per altri lidi. Saliamo un bel bosco con qualche passaggio più ostico ma la neve qui è decisamente stabile e dura non ci sono segnali preoccupanti e andiamo tranquilli
Raggiungiamo così il bel paesino walser che conta ben due piccoli rifugi pieni e traboccanti di avventori intenti a divorare polenta e spezzatuno.
Qui ci sistemiamo per mangiare le nostre cibaglie per poi entrare a bere un caffè prima di rimetterci in marcia.
Per la discesa Le Vie Selvagge deve rispettare il suo nome e quindi opto per un percorso decisamente meno battuto. L'unico passaggio è una spaurata traccia di uno scialpinista e un masochista salito senza ciaspole che ha lasciato profondi buchi nella neve. La neve anche su questo versante è dura e stabile e possiamo concederci anche qualche traverso più tecnico... sempre con le dovute accortezze
Così completiamo un bel giro ad anello tranquillo e godereccio incrociando poche persone e godendo di paesaggi e cime e chiaccherando di future uscite.
Grazie a tutti per aver partecipato e alle prossime avventure.