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Escursioni sibillini

Cinque giorni sulle montagne della Sibilla Appenninica

Le montagne del centro Italia non sono da meno rispetto alle più blasonate Alpi per fare trekking. Anzi se si è amanti del trekking e dell'escursionismo sono una tappa obbligata assieme ad altre aree montuose del centro. Con un bel gruppetto di intrepide e un intrepido ci siamo tuffati nella meravigliosa natura dei Monti Sibillini e del suo piccolo ma interessante parco nazionale.

Il viaggio dal nord italia è lungo e soprattutto trafficato ma si viene poi ricompensati dalle bellezze naturali, dai piccoli borghi di montagna, dall'ottima ospitalità e dalla buona cucina.

Arriviamo in quel di Montefortino in un caldo pomeriggio di Giugno mentre l'anticiclone africano ci porta il pulviscolo della sabbia del deserto colorando i nostri cieli di un rossiccio indefinito tra nubi di calore, afa e la visione del paesaggio come se ci fosse un filtro fotografico.

Il primo giorno visto l'orario e la caldazza ci tuffiamo alla scoperta delle Gole dell'Infernaccio, uno spettacolare orrido scavato dal torrente Tenna che ci regala un pizzico di frescura e riusciamo a sgranchirci le gambe dopo il lungo viaggio con l'aria condizionata che andava a singhiozzo. Il luogo è suggestivo e dopo aver superato la parte più stretta ci ritroviamo in uno stretto valloncello dal quale con una risalita decisa raggiungiamo il piccolo e grazioso Eremo di san Leonardo attualmente ancora puntellato dal terremoto del 2016. La storia di questo piccolo eremo è interessante e avvincente così come la sua struttura.

Dopo una doverosa pausa ammirando le cime intorno a noi scendiamo e raggiungiamo il nostro confortevole e splendido agriturismo dove le cene saranno ottime con piatti tradizionali e soprattutto abbondanti.

Se il primo giorno avevamo un cielo insolitamente colorato, il giorno successivo ci attende un bellissimo sole e il cielo azzurro. Il viaggio in auto dall'agriturismo al passo di Presta ci introduce nel magico mondo dell'alta quota dei Sibillini con il loro paesaggio unico fatto di creste vertiginose, pareti calcaree e pratoni verdissimi, un vero incanto per noi. I parcheggi sono già straboccanti di persone tra pullman e macchine. Oggi la nostra meta è il Monte Vettore, la cima più alta del gruppo dei Sibillini. Il percorso non è difficile ma il brecciolino tipico di queste montagne lo rende in parte scivoloso in discesa.

Saliamo verso il piccolo rifugio Zilioli dove ci concediamo una pausa e dal quale possiamo ammirare sia il Redentore con la sua spettacolare cresta e sia il più alto ma modesto Vettore. Dopo una breve pausa riprendiamo la salita e non appena la raggiungiamo il panorama spazia dal Gran Sasso al Velino e sugli appennini tra Marche, Lazio e Umbria. Nel corso della giornata l'aria si fa più nitida e si riesce a intuire la linea di costa adriatica e soprattutto riusciamo a identificare bene le cime Abruzzesi. Scendiamo per lo stesso itinerario e risaliamo la vicina ma difficoltosa cima di Prato Pulito dalla quale riusciamo a vedere meglio i Laghi di Pilato ormai ridotti a una pozzanghera.

Scendiamo con attenzione dalle cime e anche lungo il sentiero che seppur facile richiede attenzione in quanto la ghiaia sul fondo del sentiero non è da sottovalutare. La giornata è stata lunghissima e ce la siamo goduta fino alla fine essendo anche l'unica perfettamente stabile.

Altra serata in agriturismo con ottima cucina e via a nanna il giorno dopo ci attende la Sibilla.

La mattina seguente abbiamo un po' di tempi morti, dovendo attendere la navetta e così raggiungiamo la partenza del nostro itinerario con le nubi che iniziano a riempire il cielo. La giornata è prevista buona al mattino ma dal pomeriggio sono previsti forti temporali, quindi occorre valutare bene l'evoluzione del cielo.

Partiamo subito all'attacco per la via più breve ma non appena raggiungiamo la cresta le nubi salgono rapidamente, il vento inizia a tirare, non è sicuramente un bel segnale soprattutto quando ci si trova in cresta. Così decido di raggiungere l'anticima giusto per mettere la bandierina in un punto e di scendere senza troppe pause. Raggiungiamo il piccolo scoglio, facciamo a tempo ad ammirare la valle dell'Infernaccio e l'eremo visitato il primo giorno e ci troviamo con un bel greggie accompagnati dai soliti cani da guardania. 

Iniziamo a scendere e inizia a piovere, appena al di la c'è ancora il sole ma si capisce che non durerà molto. Una volta usciti dalla nube smette anche la pioggia ma ora scendiamo diretti per prendere la navetta che ci riporta in paese che raggiungiamo. La nostra cima è completamente avvolta dalle nubi e inizia a piovere. Per fortuna che abbiamo un bel posticino dove fare merenda a suon di tagliere e birre in preparazione alla ottima cena!

L'instabilità ci perseguita e siccome questo è il 2024 ed è un bisestile direi che c'è anche una sana superstizione! Oggi siamo a Castelluccio di Norcia, abbandonata l'idea delle cime a causa dell'instabilità e dei forti temporali pomeridiani previsti facciamo una escursione ad anello tra le collinette di Castelluccio di Norcia ammirando e scoprendo la coltivazione della lenticchia. Qui conosciamo da vicino la piantina e il fiore che sta iniziando timidamente a comparire ma nel contempo ci sono molte altre fioriture che a pezzi colorano la piana. Andiamo a scoprirle e a raccontarle e successivamente saliamo verso l'alto per ammirare il panorama che è sensazionale. Raggiungiamo una collina alta che ci porta verso il primo valico ai piedi del Palazzo Borghese ma veniamo accolti da cinque maremmani che a distanza di oltre 300 m ci puntano e corrono verso di noi minacciosi. Ora va bene essere prevenuti contro il lupo ma i pastori dove sono? Così visto l'alto pericolo di essere morsi o peggio fatti a brandelli dai cani e dal fatto che alla fine non dobbiamo salire, decido per una ritirata. Così con calma e senza agitarci ritorniamo sui nostri passi mentre a due centimetri dalle nostre chiappe i cani abbaiano scacciandoci dal loro "territorio" che però sarebbe anche il nostro visto che ci passa un sentiero escursionistico...

Raggiungiamo Castelluccio di Norcia o meglio le sue macerie visto che è stata completamente distrutta dal terremoto del 2016 e qui tra qualche container trasformato in bar e rivendita ci magniamo un piatto delle famose lenticchie. Ottime e mangiate qui hanno il loro perchè.

Il tempo di finire le lenticchie e arriva un forte temporale che in pochissimi minuti ci bagna come pulcini mentre andiamo a recuperare le auto lasciate ai piedi del borgo! Cambio veloce, acquisto di prodotti tipici e si ritorna in agriturismo.

Ultimo giorno ultimo giro. Anche oggi le nubi chiudono le cime nella loro scura morsa. Il cielo però lascia dei buchi azzurri e tentiamo di salire l'ultima cima nella speranza di una apertura. Siamo a Pintura di Bolognola una piccola località sciistica dove ci sono cimette interessanti come il Castel Manardo, la nostra meta e il Pizzo Vescovi. Decido per un sentiero diretto ma l'erba bagnata non mette di buon umore il gruppo, quindi opto per un percorso più lungo ma un pizzico meno erboso. Percorriamo la strada forestale che ci porta ad un colletto e qui poi verso il Castel Manardo prendendo un fuori traccia su erba bassa. Anche qui ci sono cani e greggi ma la presenza del pastore ci tranquillizza. Saliamo ai piani alti ma le nebbie non ci lasciano vedere nulla e salire tanto per salire e vedere solo i nostri piedi, l'erba e qualche pezzo di vallata con la stessa visuale che avevamo più in basso mi fa decidere per un rientro più tranquillo. La primavera ce la siamo persa, l'estate è iniziata seguendo il trend primaverile e occorre adeguarsi e prendere quel che viene.

Visto che abbiamo un lungo viaggio rientriamo in anticipo così da non restare bloccati nel traffico del rush hour bolognese e milanese.

Conclusione di un bel trekking residenziale che nonostante il meteo non sia stato dei migliori, ma nemmeno dei peggiori, ci ha regalato paesaggi ed emozioni straordinarie con un bel gruppetto e una accoglienza marchigiana stupenda!

QUALCHE FOTO DEL TREKKING

 Le gole dell'infernaccio

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 La cresta del Redentore lungo la salita al Monte Vettore il più alto dei Sibillini

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Il nostro confortevole e accogliente agriturismo

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Sulla Sibilla nella nebbia

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Tra le zone nascoste di Castelluccio di Norcia con la fioritura

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Le montagne di Pintura di Bolognola

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  Le Vie Selvagge di Davide Adamo
  Via Monte Rosa 40
20081 ABBIATEGRASSO (MI)

 Tel.: +39 347 38 63 474
 Email: info@levieselvagge.it

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